Vi starete chiedendo sicuramente com’é la Paella a Barcellona: beh, eccellente. Con l’amico e compagno di squadra Matteo Torta abbiamo stabilito una base catalana proprio sulla Rambla di Barcellona.
Un ristorantino che ci ha accolto due sere su tre (l’altra eravamo troppo stanchi): menu di tapas a volontà e naturalmente l’immancabile Paella. Se verrete a vedere la gara di Barcellona che si svolgerà in ottobre vi ci porterò sicuramente. L’entrata in materia a Barcellona è stata alquanto complessa. Macchina a noleggio all’aeroporto senza navigatore. Vi direte: ma che problema c’è? Eppure forse a causa dell’amico Enrico Milesi, nostro cineoperatore ufficiale, che chiacchiera come una lavandaia sconcentrando chi guida o forse a causa dei cartelli autostradali scritti rigorosamente in lingua catalana, abbiamo bucato l’uscita per il Circuito di Catalunya facendo una settantina di chilometri in più. Ce ne siamo resi conto quando abbiamo visto ricorrere insistentemente il cartello “Francia”! Niente male, è stata un’escursione supplementare di circa un’ ora. Nel primo pomeriggio eravamo comunque al circuito. Il team era come al solito prontissimo, mentre il nostro Team Principal Angelo Corbetta cominciava ad avvertire i primi sintomi di un febbrone che lo avrebbe accompagnato per 3 giorni.
Il giovedì abbiamo iniziato il nostro programma in pista: un programma basato principalmente sulla scoperta delle nuove gomme a mescola più tenera che la Dunlop porterà per il campionato. Ho terminato la giornata al secondo posto con un tempo di 1’43”173, leggermente superiore all’1.43 che mi ero prefisso di abbattere. Ma la macchina, logicamente, non era ancora quella che avrebbe dovuto essere. Nota lieta della giornata è stata la presenza di Luca Meroni e di Sam, due amici giunti dal Ticino per assistere al concerto commemorativo di The Wall di Roger Waters. Non hanno mancato di fare una capatina in pista e questo fa sempre un enorme piacere.
In serata i ragazzi capitanatati dagli ingegneri Bernard Freneix e Alessandro Mattei hanno rivoluzionato la macchina. Quella che ho avuto a disposizione venerdì era una vettura molto più performante che potevo mettere dove volevo io. Siamo scesi a 1’42”614 anche se ci potevano stare 2/3 decimi in meno, facendo segnare nuovamente il secondo tempo di giornata. Nei giri buoni ho trovato traffico in pista ma non solo: anche una certa attitudine a “non far passare e a chiudere” come se fossimo in gara. Mi domando cosa succederà a Valencia quando si farà sul serio...